giovedì 21 aprile 2011

IX - ARTE - Il CROCIFISSO MAIOLICATO di Monreale

DESCRIZIONE STORICO-ARTISTICA del pannello maiolicato

La Chiesa della Collegiata subisce nel corso degli anni una serie di interventi e manutenzioni con l'obiettivo di dare al culto una maggiore diffusione. Dopo la morte del Venero, i Canonici  proseguono nella loro missione per rendere la Chiesa sempre attiva e adeguata all'obiettivo prefisso.
Eseguono alcune riparazioni nella sacrestia, sistemano il coro e parzialmente il pavimento, aggiustano alcune lapidi sepolcrali. Nel 1656 si costruisce la scala d'accesso al sagrato della Chiesa con balaustra in pietra,  creano una nuova sepoltura del Venero; progettano d'ingrandire la Chiesa ed ornarla di stucchi.
A proposito di lavori, negli anni tra il 1716 e il 1719, dagli atti risulta che ci sia stato un utilizzo di mattoni per un pannello di maiolica .
Infatti i documenti  ci informano di un notaro, Giambattista Seggio che, in quel periodo,  teneva anche la contabilità dei canonici della Collegiata e del materiale che veniva usato ma,  non si fa il nome di un disegnatore o insomma a chi potesse essere attribuita la realizzazione.
Dunque, essendo stati perduti gli atti storici, si possono soltanto rilevare delle ipotesi avanzate da diversi studiosi.
Il Prof. Schirò ci informa che dalle notizie storiche si apprende  di qualche mattonaro palermitano che forniva le Chiese di Monreale ed altri centri, come Giorgio Milone che nel 1715 aveva fornito pannelli per la Chiesa di Carini da lui firmati.
Ma a Monreale vi era pure una tradizione di ceramisti.
Ed ancora, si potrebbe concordare con Antonino Ragona, secondo il quale, in quel periodo, lo scultore Nunzio Di Paola lavorava nella stessa Chiesa: è probabile che sia stato coinvolto nella "stesura del disegno", sotto la guida del decano dr. don Giambattista Pagino. 
L'opera in ceramica, ha una superficie di circa 50mq ed è posta all'inizio della strada che, dalla piazza principale Vittorio Emanuele II porta al "quartiere carrubella", dove si trova la Chiesa della Collegiata.
Certo,  il pannello collocato sulla strada, occultato dalle costruzioni vicine e dalla piccola viuzza, non permette di acquisire una buona visione del capolavoro maiolicato.
Lievemente  inserita in una cappella marmorea, l'opera è dipinta da festoni con disegni di fili d'erba di colore verde  arricchiti dal colore e dal frutto dell' arancia; al centro, il Crocifisso posto sotto un baldacchino di colore azzurro e trattenuto ai lati, da quattro Angeli; raffigurati gli strumenti, chiodi e martello, utilizzati per la crocefissione; mentre ai piedi del Cristo "vittorioso della stessa morte", un teschio con le tibie incrociate.
Questa figurazione, contrasta con l'altra del paesaggio monrealese, col cielo di colore azzurro, i  monti circostanti e l' inconfondibile abside del Duomo.
In alto e sopra la Croce, una targa circondata da raffinati arabeschi e sormontata da una corona; ai lati, due angeli  invitano alla lettura della frase che mostrano:

< PROTEGAM URBEM HANC ET SALVABO EAM PROPTER ME>

Il Cristo, promette di salvare la città immolando se stesso!









e.g./r.m.