giovedì 21 aprile 2011

XVI - LA FESTA del SS. Crocifisso a Monreale, ieri e oggi


La festa del SS. Crocifisso a Monreale, ieri e oggi


La venerazione verso il Crocifisso, che rappresenta la principale religiosità popolare a Monreale, ha la sua "massima espressione" nella celebrazione della festa.
Dapprima col culto della Croce e soprattutto sin dall'epoca dell'Arcivescovo Venero in poi, la festa del Crocifisso diventa un avvenimento che si rafforza sempre più negli anni, assumendo aspetti anche esteriori e di esultanza popolare. 
I documenti storici ci informano della costruzione di una "vara" per trasportare la Croce; di donazioni e di offerte; dell'esistenza di una banda musicale e di tamburi; di luminarie; della consumazione di aranciate, moscato, cioccolata; dello sparo dei giochi artificiali; della pulizia straordinaria delle strade;  mentre la Chiesa veniva addobbata e si distribuivano immagini del Crocifisso, riprodotte su carta o su seta, per le autorità.
La Festa era preceduta da un annunzio per mezzo di un tamburo che si spingeva per tutte le campagne fino a Palermo, 33 giorni prima della festa affinchè i devoti potessero iniziare la pratica della recita dei "33 Credo": gli anziani raccontano che il primo giorno di Aprile si iniziava a recitare un Credo ed una preghiera, il secondo giorno, 2 Credo ed una preghiera, il terzo giorno, 3 Credo ed una preghiera, il quarto giorno, 4 Credo ed una preghiera e così via fino a 33, il cui ultimo giorno coincide con quello del Signore, il tre maggio.

Soprattutto dopo il 1860, la festa assume maggiore solennità e fede.
"Fedeli forestieri e nostrali di ogni età, di ogni condizione, di ogni sesso, l'assai parte dei quali scalzi nei piedi che colle torcie accese fanno elevato corteggio a Gesù Crocifisso...", così scrive il cronista del Capitolo in occasione della processione del 1861.

L'anno dopo, il can. Pietro Lorito, propone al capitolo l'istituzione del Novenario in preparazione della festa del tre maggio: "la festa e  la processione si svolgono con enorme concorso del popolo".
Il popolo era diventato il protagonista della fede e del culto che culminava con la processione di giorno 3 maggio.
Il Novenario, nella Chiesa della Collegiata, ha la durata di nove giorni, alla cui conclusione, l'ultimo giorno di Novena, il  "Vespro", con la partecipazione del clero e  delle autorità. Durante questo Novenario, si cantano gli Inni in onore del SS. Crocifisso, si ascoltano le Omelie dei Predicatori, si ricevono le loro benedizioni e viene celebrata la Santa Messa. 
Così, tra fede, storia e leggende, Monreale ormai da tantissimi anni, ripercorre, ripercorre l'antica tradizione religiosa che si svolge ancora oggi, ogni anno i primi tre giorni del mese di maggio e che culmina con la processione fino a tarda notte.
In paese, l' inizio della Festa del SS. Crocifisso, viene annunziato ai cittadini, la mattina di giorno 1 maggio alle ore 7 con "l'Alborata" sul Monte Caputo: giochi pirotecnici svegliano i monrealesi. 
E' un'emozione generale perchè coinvolge tutti: bambini, adulti, anziani. Per le vie della città, sfilate di carretti siciliani, bande musicali, gruppi folkloristici, manifestazioni canore, bancarelle variopinte, luminarie merlettate adornano di festa la città. 
Le celebrazioni religiose e le varie iniziative promosse per intrattenere la gente in festa, culminano giorno tre maggio per onorare il SS. Crocifisso. Terminato il solenne Pontificale, alla presenza del Clero, delle Autorità civili e religiose, all'interno della Chiesa della Collegiata, inizia la prima fase che conduce alla processione. Il Simulacro viene sceso dall'altare per essere adagiato sullo zoccolo della "vara". Fatto uscire  fuori dalla Chiesa, inizia la discesa della scalinata per raggiungere la strada sottostante e fermarsi sotto il pannello maiolicato del Cristo che si offre con la morte e si propone si salvare la città, come è scritto sulla targa. Qui si ferma per alcune ore tra le carezze  e le preghiere dei devoti.

Alle ore 18,00, il rullo dei tamburi annunzia l'inizio della tradizionale tradizionale processione del SS. Crocifisso di Monreale

Il primo itinerario venne stabilito dall'Arcivescovo Venero: ... la processione arrivi alle case di Antonio Fragapane, poi intra la vanella delle case di Pietro lo seggio, tirando per la strada pubblica del Pozzillo, esce nella strada di S. Francesco sino a San Castrenze. Poi cali per la via Grande fino alla piazza pubblica e torni alla Collegiata.
E così si faccia ogni anno>.
Successivamente la processione fece un primo prolungamento in quanto il paese che si andava ingrandendo, subiva alcune trasformazioni strutturali e venne  creato il tragitto di via Garibaldi  e di piazza Spasimo; nel corso degli anni, il clero e il popolo decidono di fare  raggiungere, il Crocifisso la processione, la zona chiamata "abbiviratura",  luogo storico di torture nel periodo della dominazione dei borboni, per dare dignità a quegli uomini  morti in  quel posto "pietoso".
In seguito, al tragitto del Crocifisso, viene aggiunta la via Palermo.
e successivamente,  l'itinerario della via Benedetto D'Acquisto. 
Oggi, il tragitto parte dalla Collegiata, passa per la via Antonio Veneziano, per Corso Pietro Novelli fino "all'abbiviratura". Qui il Crocifisso e la processione si fermano per circa trenta minuti in cui i "fratelli"si ristorano per riprendere la processione ritornando dalla stessa via, scendere dalla via Garibaldi chiamata "a scinnuta ru Signuri" e soffermarsi in piazza Spasimo. 
Assistere a questa discesa è davvero emozionante perchè coinvolge faticosamente i "fratelli" in discesa mentre portano sulla spalla il fercolo del Cristo ed anche pericolosa perchè circondati da una  moltitudine di fedeli che occupano l' intero spazio intensamente concentrati nella preghiera.
Il SS. Crocifisso  viene fermato 
a piazza Spasimo con il volto sulla Conca d'Oro, una volta rigogliosa di campagne e di frutteti, per dare la benedizione ai terreni coltivati, come si  faceva un tempo. 
Percorre quindi la via Venero, corso Pietro Novelli, parte bassa, via Roma fino a piazza Vittorio Emanuele II. Qui fa il giro completo passando dal lato del Duomo e si ferma , procede dal lato del Palazzo di Città e si ferma ancora per ricevere l'omaggio floreale da parte del Sindaco.
Scende dalla via B. d'Acquisto per risalire dalla via Palermo, via Umberto I e raggiungere la Collegiata.

Alla processione, soltanto per un tratto di strada partecipano le autorità civili.
Tutta la a processione è un vero e proprio scenario di emozioni.
Essa avanza lenta e con  numerose soste, durante le quali i Fratelli posti sopra la "Vara" vicino al Crocifisso, sollevano alcuni bambini tra le braccia per baciare la Sacra Effigie.
Altre soste vengono effettuate sotto le abitazioni degli infermi.
Intanto pioggia di petali di rose viene giù dai balconi adornati con teli bianchi e ricamati per l'importante passaggio del Signore.
Fazzoletti bianchi sfiorano il corpo del Crocifisso.
Devoti giunti da ogni parte della Sicilia, in cammino al seguito della Croce, alcuni a piedi scalzi e  fino a notte fonda.
I giochi pirotecnici poco prima che il Crocifisso rientri in Collegiata, chiudono la grande festa  e l'esultanza verso il Protettore.
Per tutto il mese, i devoti che hanno ottenuto  o che chiedono la grazia, possono "fare  il viaggio", il tragitto del Signore.
A conclusione della processione, una fase molto partecipata è quella della ricollocazione del Crocifisso nella sua Cappella, sull'Altare.
Mentre i Fratelli tra la folla gridano:
<U NOSTRU PATRI A LA CASA! >

e i Fedeli rispondono: 

GRAZIA PATRUZZU AMURUSU, GRAZIA!  


R. M.

notizie da studi storici del Prof. G Schirò